Project Description
Nato a New York nel 1964 da genitori italiani, compie gli studi in Italia, in un limitato ambiente di provincia, vivendo l’estate negli U.S.A. in un mondo più ricco di stimoli e di affetti. Nei lunghi inverni italiani, spesi nella routine casa-scuola, l’unica evasione è la fantasia e la matita è lo strumento per concretizzare i propri sogni, avvicinandosi cosi al mondo dell’arte che tanta parte avrà nella sua vita. Dopo la maturità artistica conseguita a Taranto, si iscrive a Roma alla facoltà di Architettura.
Roma, felice sintesi tra i due mondi separati dell’adolescenza, è il magico luogo del primo vero apprendistato nella faticosa ricerca di se stesso e delle ragioni della propria arte. Nel periodo figurativo-simbolista, le sue tele popolate di tante papere bianche che sciamano per le piazze, vicoli, che si stagliano solitarie in attesa, sono simbolo di candore e di ingenuità, rispetto e semplicità; le papere mute ed attonite testimoni del quotidiano, rappresentano tutto quel che di buono e onesto può esserci in noi, sono, nella dimensione del sogno, una proiezione di candore e libertà, reminiscenza di una nostra perduta “età dell’innocenza”. Chiusa questa fase la ricerca di Alexander trae linfa e vitalità dai suoi studi in architettura per aprire la nuova fase figurativo-neocubista, tutt’ora in atto, dove le architetture delle città si fondono ed avvolgono i sensi in nuove magie, con toni caldi in un moderno stile figurativo, dove l’astrazione si scioglie in meravigliosi incantamenti metropolitani.
L’ispirazione delle sue opere…
L’immaginario di Alexander L. Di Meglio taglia a spigoli la realtà. E non ha importanza se questo porta anche visivamente ad una geometrizzazione delle forme ritratte, o più sottilmente gli spigoli si formano idealmente per i tagli radenti di luce, per la successione di profili e volumi, per l’adiacenza dei piani prospettici e delle linee d’ombra. Fatto sta che la figura si scompone in frammenti, in confini lineari e netti, e solo il colore, solo la luce fondono ed amalgamano la visione. Solo la memoria comprende e decifra il caleidoscopico assemblarsi della percezione. Le opere più recenti di Alexander Luigi Di Meglio nascono da una ricerca formale geometrica di taglio costruttivista, organizzando le grandi superfici ed elaborando una sintesi degli elementi naturali. Nel percorso delle sue ultime opere si ritrovano due momenti fondamentali: da una parte la tecnica Cezanniana del paesaggio dove la definizione di un elemento in uno spazio fittizio viene elisa, fusa con le forme contigue, ed il cui rapporto vive in uno spazio ipoteticamente misurato dalla profondità; dall’altra parte il gusto della costruzione, dettato certamente dagli studi d’architettura, da cui discende un elaborato più geometrico, rigoroso, fatto di piani di luce, luce che attraversa gli elementi. L’artista crea atmosfere ricche di suggestioni riferimenti a modelli culturali diversi: impressionismo, costruttivismo e cubismo.