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132Se è vero che uno dei motivi d’essere dell’Arte è quello di aprire gli occhi, di suscitare la crescita e la riflessione, di accendere il dibattito sulle più scottanti tematiche coeve, allora Corruzione Capitale è la mostra per antonomasia. Un vero e proprio percorso che parte dall’odierno ma ha le proprie radici nel passato e abbraccia tutte le epoche del malaffare.

Mafia Capitale, altrimenti nota come Cupola Romana, è una delle organizzazioni criminali di stampo mafioso e politico-imprenditoriale operante a Roma dal 2000. Ha come antecedenti le rapine dei Nuclei Armati Rivoluzionari degli anni Ottanta, e successivamente la banda della Magliana. L’inchiesta «Mondo di Mezzo» del 2014, che si spera abbia efficacemente smantellato l’organizzazione criminale, ha rivelato la facilità con cui la corruzione e la malavita hanno potuto inserirsi nelle attività gestite dalla Pubblica Amministrazione Italiana. O forse, semplicemente, ha puntato i riflettori su cose che erano sotto gli occhi di tutti da chissà quanto tempo.

Che Roma sia una grande sacca, piena di virtù ma anche di radicati vizi, non è una novità. Lo sapevano i Romani, nostri antenati, ben prima di noi. Lo gridavano senza timore i letterati della caput mundi, lasciandocene testimonianza nei loro scritti. Era già il primo poeta aristocratico, Lucilio (II sec a.C.), ad attaccare nelle sue satire i politici romani e la loro corruzione. A predire ai suoi concittadini che se non avessero abbandonato l’amore per il lusso e il denaro, avrebbero perso la propria moralità. Due secoli dopo Tacito, negli Annales, apre il sipario su un’epoca di profondo disagio sociale, mostrandoci i veri meccanismi del potere in una Roma sempre più distante dal Amos maiorum, da quegli antichi costumi che avevano reso grande la capitale in tutto il mondo.

L’indagine sulla corruzione, che è essenzialmente studio della natura umana e delle sue declinazioni in prossimità del potere, continua ancora in epoca trecentesca con Dante Alighieri e la sua Divina Commedia. Nei canti XXI e XXII dell’Inferno, il poeta tratta la casistica dei peccatori di frode.

Coloro, cioè, che a vario titolo hanno imbrogliato, rubato, tradito la fiducia altrui approfittando del proprio carisma e della propria posizione sociale.

Li troviamo nell’ottavo cerchio dell’inferno, che ha il nome di Malebolge. In dieci bolge – quasi borse, gole di pietra in cui gettare questi disonorevoli individui – si alternano gli adulatori, che ingannarono i potenti con le loro lusinghe per fini personali; i barattieri che, complice la propria posizione politica, si macchiarono del peccato di concussione; i falsari di metalli, di persona, di parola e di monete. E ancora ladri, seminatori di discordia, indovini, ipocriti, ruffiani e seduttori, simoniaci.

L’animo umano si deforma ad assumere ogni possibile, deviata sfumatura, e ne ricava la terribile punizione che merita secondo la dantesca legge del contrappasso. Incedendo tra le bolge li si sente urlare eternamente, immersi tra la pece bollente o nello sterco, lambiti dalle fiamme, frustati e mutilati da demoni.

Una battaglia antica, una indagine sempre aperta sulle meschinità umane. Un perché al quale, ancora oggi, si cerca risposta. L’Arte di Corruzione Capitale è in grado di raccontare la sopraffazione e la devianza criminale che hanno insanguinato e umiliato Roma e tutta la Nazione.

Una tematica ancora viva e scottante, che i singoli artisti interpretano e modificano attraverso scenari immaginari di mondi, però, terribilmente verosimili. Con le lenti del gioco e del colore, con tratti onestamente disarmanti, gli artisti protagonisti dell’evento offrono un rinnovato dibattito agli spettatori odierni, una riflessione propositiva su una questione tristemente concreta e che ci riguarda tutti.

E così Corruzione Capitale è un percorso di idee differenti che si alternano ad indagare, tra le scelte umane, quelle dettate dai giochi di potere, dai giochi di corruzione che passano per il sesso e il denaro, di mano in mano fino ad avvelenare l’aria e l’acqua di una società avvizzita. A privarla della sua linfa, in bella mostra, gli eterni difetti umani.

Corruzione Capitale lascia la parola a un’Arte che non si limita a farsi osservare, ma si fa scrutatrice a sua volta. E guarda dall’interno il popolo romano, ma anche l’Italia tutta e il nostro tempo con le sue logiche inquinate da quell’aria e quell’acqua. E restituisce, come un implacabile specchio, ogni terribile deformità della morale umana.

Collettivo Neworld

 

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Testi in catalogo: Collettivo Neworld, Giovanni Argan, Michela Becchis, Raffaella A. Caruso, Antonella Catini, Anna Cochetti, Umberto Croppi, Francesco Giulio Farachi, Laura Lioce, Massimo Rossi Ruben.

Catalogo in sede

Organizzazione e ufficio stampa: Associazione Neworld – ecologia e sociale – NWart

Programma giovedì 11 giugno 2015:

ore 18.00 Apertura mostra a cura di Antonietta Campilongo

Artisti in mostra:

Aidan, Francesco Amadori, Art & Design (Lucia Petracca- Sandra Naggar), Oliver Baretella, Rosella Barretta, Rossana Bartolozzi, Giuliano Besio, Mariagrazia Borhy, Antonella Bosio, Mauro Camponeschi, Silvia Castaldo, Cristina Castellani, Antonella Catini, Marco Cavalieri, Federica Cecchi, Maria Giovanna Cinquina, Silvio Corteggiani, Simona Cristofari, Breda Cuk, Rosy D’Ascola Aloi, Cecilia De Paolis, Simonetta De Santis, Silvano Debernardi, Eleonora del Brocco, Easypop, Francesco Fai, Alessandra John Finocchio, Daniela Foschi, Miro Gabriele, Michael Gambino, Fabrizio Garghetti, Fabio Gismondi, Domenico Grande, Antonella Graziano, Pier Maurizio Greco, Marcho Gronge, Kalòs (Calogero Carbone), Valentina Lo Faro, Maria Grazia Lunghi, Christian Molin (Iospazio), Giancarlo Montuschi, Melita Olmeda, Onda Bianca, Albino Palamara, Leopap (Leonardo Pappone), Tommaso Pensa, Piero Petracci, Adriana Pignataro, Loredana Raciti, Eugenio Rattà, Marcello Reboani, Gualtiero Redivo, Luigi Rovella, Paolo Russo, Fabio Santi, Stefania Scala, Angela Scappaticci, Giuseppe Scelfo, Linda Schipani, Gianfranco Sergio, Stefania Vassura, Lisa Yachia, Grace Zanotto, Franco Zuanetto.

11390164_934431293274280_3943753948295826744_nSpecial Guest: Artista Marco Veronese – 2014 d.C. a cura di Antonietta Campilongo e Jada Mucerino

Ore 19.30 Performances:

D’Olio Cospargere degli artisti§innocenti

(Petra Arndt, Daniele Casolino, Davide Cortese, Sara Davidovics, Alfonso Frontanelli, Roberta Guerrera, Rita Mandolini, Carlo Massaccesi, Armando Moreschi, Francesca Saracino, Donato Simone, Franco Ottavianelli, Bivio Piumetini, Daniele Villa)

DECORO (almeno un po’ di decoro, ancora) Installazione site specific degli artisti§innocenti con intervento poetico di Sara Davidovics

 

 

 

 

 

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