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NEVER PERFECT La Bellezza è una questione d’Amore
9 Giugno 2017 @ 17:00 - 10 Giugno 2017 @ 22:30
Venerdì 9 giugno 2017 alle ore 17.00 si inaugura, presso MACRO Testaccio – Spazio Factory a Roma,
NEVER PERFECT La Bellezza è una questione d’Amore.
Progetto Artistico sostenuto da Secondo Cuore Onlus, fondata dal Prof Giulio Basoccu.
A cura di Antonietta Campilongo
Introduzione di Luca Nannipieri
La Mostra Personale di Lucia Ferrara sarà allestita nell’ambito del Festival Nuvola Creativa
SCARICA PROGRAMMA del Festival Nuvola Creativa
Il Festival con la direzione artistica di Antonietta Campilongo è promosso dall’Associazione Neworld, Nwart e Fengshuiroma architecture&design School, con il patrocinio dell’ Assessorato Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi e la partnership del magazine di arte contemporanea Frattura Scomposta.
SECONDO CUORE ONLUS come seconda vita.
Secondo Cuore è per le donne che portano sulla loro pelle segni causati da una violenza, da un incidente domestico o stradale, donne che sono nate con una malformazione, donne che presentano un importante inestetismo e che non hanno la possibilità di affrontare economicamente un intervento chirurgico per migliorare il loro corpo e quindi la loro vita.
Secondo Cuore, fondata dal Prof Giulio Basoccu, darà loro un sostegno dal punto di vista chirurgico, psicologico e anche legale.
Secondo Cuore vuole essere una casa aperta a tutti, anche ad altre associazioni che si occupano della tutela delle donne affinché si lavori insieme per regalare un nuovo sorriso e quindi una nuova vita alle donne in difficoltà.
La Onlus ha molti obiettivi. Uno di questi è anche promuovere attività di studio e di ricerca scientifica nel campo del disagio psicologico dell’età evolutiva e degli adulti connessi ai disagi estetici femminili. Secondo Cuore Onlus inoltre vuole promuovere le condizioni utili a favorire l’esistenza di una rete sociale territoriale, finalizzata al miglioramento della qualità della vita femminile in situazioni di disagio psicologico e sociale mediante un lavoro integrato tra famiglie, scuola, enti pubblici e privati che condividano obiettivi analoghi o connessi a quelli della stessa Onlus.
di Luca Nannipieri
L’arte e la chirurgia hanno uno strano punto di contatto: entrambe tentano il demone della bellezza. Non ne sappiamo fare a meno. Da secoli, da millenni, provano a seppellirla, eppure, lei, la bellezza, torna sempre fuori in noi. In questo l’arte e la chirurgia hanno questa singolarissima linea di congiunzione: mostrano che lei, la bellezza, è un bisogno primario dell’uomo. Ne è prova documentaria questo catalogo di Lucia Ferrara con il suo ciclo di pitture. I suoi acrilici, che devono molto all’insegnamento della Pop Art, della pubblicità, del fumetto, da Andy Warhol a Roy Lichtenstein, da Topolino alla Walt Disney, mostrano quanto sia naturale e al tempo stesso innaturale, eppure inevitabile, nella femmina e nel maschio, tentare di migliorare la propria estetica. Ne viene fuori, come le opere di Ferrara dimostrano, un’estetica direi sintetica, più artificiale, cartellonistica, ma per niente inumana. Mentre la bambina e la fanciulla sedicenne nulla devono migliorare per essere splendori di se stesse, la donna matura che si siringa le labbra, le guance, i seni, che si tinge le sopracciglia, che si allunga le unghie e se le colora di fucsia, è una donna che, pur essendo piena di traumi, di lotte, di cedimenti, di arroganze (che Ferrara dipinge con le fratture del volto come fosse un muro terremotato), non si rassegna all’ineleganza della senilità. Ne mette tamponi, palliativi, creme, che la nostra pittrice ben metaforizza con l’immagine della siringa che punge la fronte, la gota, le occhiaie.
Questo ciclo di acrilici di Ferrara ci mostra la donna moderna, modernamente orgogliosa del suo rifarsi tramite la chirurgia, ma anche modernamente sconfitta da un’idea di bellezza ideale, immutabile, che il suo volto, i suoi seni, le sue labbra non riusciranno mai a trattenere per sempre, ma solo per un poco, per poi aver bisogno di altri tamponi, botox, siliconi.
E’ il grande conflitto estetico (soprattutto femminile) del nostro tempo: pensare che la nostra bellezza fisica sia disgiunta dal tempo; cercare tutti i rimedi, gli strumenti, le alchimie, le funzioni chirurgiche, gli unguenti, affinché la bellezza corporea si dimostri inscalfibile dal tempo che passa. La scienza e la tecnica lo permettono, i chirurghi giustamente vi lavorano, e gli artisti cosa fanno? Ne mostrano tutta la crisi, come dimostra Ferrara. Ne mostrano le sofferenze, le doppiezze, le ambiguità, le carenze.
Alla fine l’arte fa questo: tenta il demone della bellezza, ma lo tenta per indurci ad approfondire l’uomo e le sue più profonde e contraddittorie ragioni.
NEVER PERFECT La Bellezza è una questione d’Amore
Dal 2011 ho maturato l’interesse sulla chirurgia estetica, rendendola protagonista di particolari opere, alcune di queste presentate a New York nel 2012, approfondendo, in esse, la tematica estetica del mondo contemporaneo.
Nel percorso artistico, diventa un punto di riferimento il Dott. Giulio Basoccu, sensibile all’Arte quanto alla bellezza, cosciente dell’importanza della terapia psicologica che induce al cambiamento; instauriamo una sintonia immediata poiché intravede, nelle mie creazioni, un disagio personale, pertanto mi propone di sviluppare un progetto tra arte e chirurgia.
Sono otto le opere che decido di dipingere per “Secondo Cuore Onlus”, ideato da Giulio Basoccu; esse rientrano in una serie chirurgica intitolata “Never Perfect” e verranno esposte, in anteprima, al Museo Macro di Roma.
“Never Perfect”, raccoglie otto tele di grandi dimensioni, (240 cm x 200 cm) realizzate in acrilico su tela, datate 2017.
Nell’istallazione, complessiva delle opere, la mia immagine diviene il simbolo del dolore, quello di tante donne e/o uomini che hanno subito violenza fisica e psicologica e rappresentazione di un “malessere invisibile”.
Il trauma “invisibile” e “insostenibile” è una trappola mortale che induce le sue vittime verso malattie che portano all’annientamento di se stessi, come Bulimia e Anoressia.
Il titolo della serie artistica compare volutamente e ripetutamente sulla tela, sul corpo delle figure ritratte, come un marchio, sulle unghie, sugli strumenti chirurgici e sulle siringhe al fine di evidenziare la personale “percezione dell’imperfezione”.
In questo contesto Il legame tra l’Io e la chirurgia è evidente; quest’ultima può essere, in molti casi, un aiuto per “ricucire” il rapporto psicologico della propria interiorità e, di conseguenza, il dialogo dell’individuo con il mondo.
Intraprendo, percorrendo le varie tele, un cammino di ricerca, utilizzando le immagini più dolorose, ma mai orride, riuscendo a trovare una mia verità, così come Dante percorre la via dall’ Inferno al Paradiso; la mia tragedia personale si trasforma in positivo, rompendo il blocco emotivo che mi imprigionava.
Interrompo il circuito di negazione della mia immagine, utilizzandola fortemente, ella, così odiata, prende forma “per la prima volta” su di una tela vuota, costruendo una nuova dimensione in cui riscoprirmi, volgendo lo sguardo al futuro.
Spesso le vittime di violenza, usano mascherarsi, chiudersi nel silenzio; in una situazione di disagio profondo si interrompe l’accettazione del proprio Io e del proprio aspetto esteriore, tutto ciò non permette di vivere una vita normale.
Il dolore derivato dal trauma, provoca, in alcuni casi, uno sdoppiamento della personalità: il contrasto tra il negativo e il positivo del proprio Essere e, in questo scenario, tutta la vita si deforma.
Le opere sono un susseguirsi di figure personali che sviluppano la mia storia; dal nascondimento interiore al mondo, alla rappresentazione cosciente del dolore, mostrando la mia identità, frutto del coraggio, della tenacia, del carattere che mi ha permesso di superare la fase dolorosa della violenza subita e repressa, riuscendo, infine, a dialogare con le persone e le cose.
Mi rapporto con tre personaggi di epoche diverse rispecchiandomi in loro: essi, nel loro divenire, dimostrano l’evoluzione della mia esistenza; Frida kahlo rappresenta il confronto tra l’artista e la sofferenza, Marilyn Monroe indica la dualità tra mito e bellezza immortale, Madonna (Louise Veronica Ciccone) manifesta la trasformazione della bellezza in senso camaleontico.
Infine, mi “vedo” ed “immagino” come un albero, i cui capelli sono la radice dell’imperfezione, in questo disegno ritrovo la capacità di osservare la realtà in tutte le prospettive; le siringhe da oggetto chirurgico diventano “diadema terapeutico” e strumento per ridisegnare i tratti “deformati” dalla violenza.
Viaggiando nel mio dolore, non esiste un mondo di perfezione, essa è solo apparente, la vera rivincita è solo l’Amore, che non può cancellare, ma risanare; il mio intendo non è quello di realizzare immagini drammatiche di una vita sofferta, bensì esprimere la vittoria del vivere positivamente, annientando le paure inconsce che attraversano il buio esistenziale per tornare alla luce.L’insieme delle opere, non è un sentiero costellato di materia “scura”: il colore blu, abbandona il simbolismo espressamente chirurgico e diventa il cielo, in cui si animano le figure.
In un mondo artistico dove è il colore a dominare la scenografia, il mio messaggio è e sarà sempre di gioia e felicità nei confronti della vita, perché la felicità accompagna la donna quando si “sente bella”. La mia esperienza mi ha insegnato che: “La violenza è un atto materiale che l’Anima non riconosce”.
Lucia Ferrara
Catalogo
Photogallery
INFO:
Genere Mostra personale di Lucia Ferrara
Patrocinio dell’ Assessorato Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi
Periodo esposizione: dal 9 al 10 giugno 2017
Opening: venerdì 9 giugno ore 17.00
Sede: MACRO Testaccio Spazio Factory – La Pelanda
Indirizzo: Piazza Orazio Giustiniani, 4 Roma
Ingresso : libero
Testo critico Luca Nannipieri
Photo opere in catalogo Paolo Demaldè
Fhoto opening Linda Ferrara Ph
Associazione Neworld
Ecologia e Sociale – Roma
T. 339 4394399 – arte@antoniettacampilongo.it – www.antoniettacampilongo.it
Secondo Cuore Onlus
www.secondocuoreonlus.it – info@secondocuoreonlus.it
Lucia Ferrara
www.luciaferraraart.com