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In occasione dell’inaugurazione dell’undicesima edizione  di openARTmarket, l’Associazione NWart presenta lo Special Guest dedicato alla pittura  della Neo Pop Art italiana.

A cura di Antonietta Campilongo, questa esposizione dal titolo Pop Punto Roma, presenta 10 artisti  professionisti provenienti da tutta Italia che con le loro opere  saranno protagonisti presso la Fonderia delle Arti dal 15 novembre al 15 dicembre 2014.

Sbarca nella capitale una rassegna di arte contemporanea tutta dedicata alla pop art italiana. La mostra Pop Punto Roma: un simposio artistico che dal 15 novembre al 15 dicembre darà occasione di fare arte e scambiare opinioni sul NeoPop italiano. Evoluzione della celeberrima PopArt di Warhol, il NeoPop ha cavalcato l’onda artistica mondiale negli ultimi venti anni – a ridosso della caduta del muro di Berlino – divenendo ovunque simbolo di apertura culturale e di globalizzazione artistica. Un’arte in grado di riflettere, attraverso le immagini, le dinamiche della vita moderna. Se nel dopoguerra il movimento informale e l’espressionismo astratto erano caratterizzati da una comune tendenza introspettiva, gli artisti pop orientano la propria ricerca verso l’impersonalità e il distacco emozionale: questi effetti sono amplificati dall’uso delle immagini pubblicitarie, dei fumetti e della fotografia.

Pop Punto Roma abbraccerà ogni aspetto di questo movimento che è già cultura, che ha conquistato l’arte italiana rivisitandola alla luce di esperienze internazionali: forme spesso banalizzanti, dalla semplicità provocatoria, confondono citazioni letterarie e spunti di riflessione. Nelle opere non è difficile rintracciare le tensioni e le dinamiche dello sviluppo culturale e sociale dell’Italia contemporanea in rapporto alle trasformazioni globali della modernizzazione: al centro è il dialogo tra etica ed estetica, in cui tema portante è la sostenibilità economica e ambientare del vivere contemporaneo. “Gli artisti – spiega il curatore – diventano in qualche modo portatori di nuovi valori. Si fanno sostenitori e promotori di nuovi stili di vita più accorti e consapevoli per dare un esempio, attraverso l’arte, alle generazioni future. Uno degli scopi della ricerca artistica infatti consiste proprio nell’individuare alcune importanti trasformazioni del panorama sociale.”. Tra satira e ironia, leggerezza e concettualità, i professionisti del NeoPop italiano ci guideranno attraverso un’esperienza sensoriale forte, di colori vividi e forme peculiari.

Un mese tutto da riflettere e giocare, alla Fonderia delle Arti. Ma che sia per gioco o che sia per arte, un ottimo modo di farlo all’ italiana.

Artisti:

421 Art

Un progetto nato dalla fusione di due artisti, Gian Pietro Arzuffi e Diego Racconi: due diversi ma complementari modi di vivere l’arte in ogni sua sfumatura, osservandola da

punti diversi, creando sempre nuove forme fuse e confuse, che lasciano emergere storie diluite nel colore.

Gian Pietro Arzuffi

I suoi sono pezzi di vita. Come parti di infiniti mondi, l’artista fonde assieme mille piccoli ritagli di cielo e terra, di sentimento e ragione intrisi di sensazioni, a rappresentare le infinite possibilità di assemblare una realtà sempre sfuggente, sempre diversa per sua stessa natura. La sua arte è comunicazione pura, capace di attirare in sé, nel vorticare di quegli infiniti mondi possibili. Assemblati dalla capacità ordinatrice del loro creatore, pure sembrano sfuggirgli per creare, a loro volta, sempre diverse sensazioni di colori.

Easypop

L’ arte del già visto si rigenera. Ripescando tra le nostre memorie, sapientemente l’artista vi regala nuova vita, accostandovi tematiche contemporanee e nuovi spunti interpretativi. I colori sono strumenti abilmente usati per colpire l’ immaginario dello spettatore, per lasciare una traccia indelebile di sé. Nascondendosi nelle sue tele, egli stesso si affaccia al mondo dell’arte per sollevare quesiti nel panorama incerto della contemporaneità e suscitare un dibattito sempre nuovo. Questo sì, mai banale.

Luciano Lombardi

In continuo viaggio alla ricerca delle sensazioni, è capace di ripescarle e portarle a galla

ogni volta con tecniche nuove; con esse indaga la forma per giungere all’ essenza,

rappresentata in modi altri e diversi dal visibile. Come se lo spazio non bastasse alle sue immersioni, come se le stesse immagini non avessero voce a sufficienza, l’ artista

trasforma le figure ora in un pensiero, ora in un intero mondo di riflessioni, in cui le idee vivono le une nelle altre. Un gioco che è possibile vivere appieno, lasciandosi rapire dalla sua indagine nell’interiorità.

Memo Art

Ancora i mondi della mente trasferiti su tela, quelli rappresentati dai giovani Marianna

Merler e Christian Molin: una fusione di menti dall’esito unico.

Marianna Merler

La sua arte è multiforme e pulsante: le forme, anche quando chiuse, lasciano intravedere un insistente brusio, quasi una trasparenza verso l’esterno. Una breccia in ogni sostanza che risulta mai totalmente chiusa, ma tesa al movimento, al divenire. Forme e colori vivono questa equilibrata tensione, e dove una tira, l’altra sembra lasciare spazi. Un’ arte che si rigenera e rinasce diversa ogni giorno, per raccontare i voli e le cascate dell’essere ed un intimo, sempre nuovo, rinnovamento.

Christian Molin

L’ artista dei nuovi punti di vista. Talvolta la realtà che ci circonda appare sempre uguale, rinchiusa in una gabbia di pensiero inespugnabile. Ma è davvero così immobile, o siamo noi a doverla osservare da una nuova prospettiva? Cosa accadrebbe se guardassimo dal basso verso l’alto, se sentissimo con gli occhi e vedessimo con le mani? E’ questa la ricerca di Christian Molin; una ricerca che sembra avere vita propria, che ha voglia di esplodere travolgendo il mondo del consueto, della certezza, aprendo nuove vie di accesso ad altrettanto nuovi mondi.

Giancarlo Montuschi

La sua visione del mondo è vibrante di vita. Diremmo quasi caotica. Sotto la lente dell’artista ogni cosa si anima di forze sconosciute, attinte ora dalla fantasia, ora dalla sua interiorità. Ed ogni cosa si muove, in un vortice di figure umane e natura. Un musical di sensazioni che fonde forme e colori: fioriscono ovunque gesti inaspettati, personaggi fiabeschi e figure senza volto, rappresentazione delle infinite possibilità della mente. Colpisce l’ occhio e lo ferisce quasi, la ricchezza di forme e colori in cui ognuno può trovare sé stesso.

Diego Racconi

Forme scandite che si riplasmano alla luce del dripping: la geometria dell’ inaspettato. Una contraddizione in termini, una frattura tra il rigore delle forme, la razionalità del pensiero e la spontaneità della tecnica, che lascia fluire il colore sulla tela perché prenda una forma sua, una sua direzione. A disegnare insospettabili sviluppi del previsto, fatalità che giorno dopo giorno ne modificano il corso. Sembra che tutto sia possibile, nelle sue opere, in cui la mente cerca di imbrigliare ciò che l’ istinto lascia fluire. E l’esito? Imprevedibile: quasi una sinfonia del caso.

Eugenio Rattà

Apertamente ispirato alla Pop Art, ne utilizza gli aspetti esteriori e le tematiche universali, generando un’ arte del noto, capace di colpire con rinnovata consapevolezza. Non solo icone famose, ma la vita di tutti i giorni si fa protagonista delle sue opere. Ne vengono svelate verità, uccisi falsi miti. E’ l’ uomo comune il protagonista del suo mondo, in cui il colore si fa veicolo delle idee; ed altro grande protagonista è l’immediatezza, fondamentale per un’arte che non sceglie a chi rivolgersi, che appartiene all’ umanità tutta e l’umanità rappresenta.

Franco Zuanetto

La sua parola d’ordine è: colore. Nei toni glaciali o caldi come il fuoco, rapisce lo sguardo facendolo viaggiare tra le sue opere. Immagini conosciute, familiari ai più, si trasformano e rinascono a comunicare qualcos’ altro.

Abituati a catalogare gesti e sensazioni, osservando i suoi lavori potremmo scoprire delle verità differenti, in grado di scuotere le nostre certezze. Tematiche contemporanee si celano dietro i sorrisi e le burle, spingendo lo spettatore a guardare oltre, laddove un

sorriso nasconde un tranello ed una burla una scomoda verità.

Laura Lioce

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